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Tre luoghi per una sola storia. Roma, Napoli, un piccolo silenzioso paese lacustre della Sabina. C'è l'arrivo in una città luminosa ma straniera, la crudeltà di cui si può essere capaci da bambini. C'è la tensione vitale, il caos scintillante degli anni in cui si diventa adulti. C'è infine il momento di tirare le somme: per capire come si è diventati ciò che si è. Lia Levi, con dolcezza e coraggio, mette in gioco la prima persona. Lo fa con la sapienza e l'allegria di chi conosce e frequenta l'eterno presente della memoria. Le pagine di "Nessun giorno ritorna" non si limitano a rievocare, ma danno corpo a storie cariche di pathos e di mistero. La vicenda di una "falsa bambina" che inquieta e infrange le sicurezze di un'infanzia sullo sfondo della guerra; la magia di Napoli e una storia di ragazze intente a costruire la propria identità negli anni del "Boom" e a capire cosa significa diventare amiche; la visita notturna di due sconosciuti in una casa sul lago. Con una prosa essenziale e ritmata, Lia Levi ci presenta una folla di personaggi che con le loro solitudini, le loro paure, i loro ricordi ci chiamano a una condivisione. Raccontandoci una storia di radici "scelte", di luoghi, di sentimenti, che in fondo è la storia di tutti.